“LA PANTERA NERA”
La Jaguar E-Type viene presentata nel 1961 al Salone di Ginevra e da subito conquista critica e grande pubblico.
Un anno dopo nasce Diabolik, il fumetto firmato dalle sorelle Giussani, che per il nome si ispirarono ad un delitto Torinese degli anni ’50.
Agile e misterioso, il criminale più audace nel mondo dei fumetti guida l’E-Type e i due diventano una cosa sola, icona del noir nostrano oltreché di stile e velocità.
“Diabolik al volante della sua potente Jaguar lanciata a 200 km all’ora riesce a passare prima che la polizia chiuda tutte le strade”. Così recitava la didascalia che accompagnava la prima apparizione della Jaguar E-Type in un’avventura dell’inafferrabile Diabolik nell’albo n.2 del febbraio 1963.
Nel 1975 si conclude la produzione di questa vettura iconica, che negli anni aveva addirittura conquistato Enzo Ferrari il quale la definì “l’auto più bella mai realizzata”, passando per star internazionali come Steve McQueen, Brigitte Bardot, Frank Sinatra ed Elton Jhon.
IL CONNUBIO PERFETTO TRA FORMA E TECNICA
La Jaguar E-Type anticipava soluzioni che sarebbero state a breve la norma per tutte le auto sportive e non solo: possedeva un innovativo telaio monoscocca, sospensioni posteriori indipendenti e quattro freni a disco. Il primo propulsore impiegato sulla E-type fu il glorioso 6 cilindri in linea da 3,8 litri, che permise di vincere per ben 5 anni la 24 Ore di Le Mans.
Sulla E-Type il 6 cilindri sviluppava 265 CV e garantiva il raggiungimento dei 240 km/h, il valore più alto di una vettura prodotta in serie di quegli anni. La Jaguar E-Type aveva qualche difetto: il cambio a quattro rapporti non aveva la prima marcia sincronizzata, che unita alla scarsa durabilità dei freni, rese la prima serie di E-Type particolarmente fragile. La seconda fu lanciata nel 1969 e dopo appena due anni arrivò la terza serie con un poderoso V12 da 5,3 litri e 272 CV.
Fattore che contribuì a decretare il successo commerciale di questa splendida vettura fu anche il prezzo: l’auto più veloce e più bella del momento era anche piuttosto economica, se comparata alle sue rivali. Costava l’equivalente di 60.000 euro di oggi, decisamente meno rispetto alle controparti Aston Martin, Maserati e Ferrari.
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